Alcol: le origini
le origini dell'alcol sono antichissime ma si è iniziato a parlare delle sue conseguenze dannose solo nel XXIII secolo
Data:
5 Gennaio 2024
L’etimologia della parola “alcol” è piuttosto curiosa, derivante dall’arabo “al-kuhl”, venne usata inizialmente per indicare il solfuro di antimonio, impiegato, fin dall’antichità in Oriente come prodotto di bellezza per annerire le sopracciglia, le ciglia e le palpebre.
Successivamente in Europa i chimici estesero il vocabolo a indicare anche qualsiasi specie di polvere impalpabile. In seguito la parola “alcol” venne utilizzata per indicare l’essenza, la parte più sottile di ogni cosa e la si ritrova nei testi di alchimia del 1600 con il significato di “alcohol vini”, essenza del vino.
L’uomo conosce e usa alcol da circa dieci milioni di anni.
Antichi popoli come i Babilonesi, i Sumeri, gli Egiziani e più tardi i Greci e i Romani conoscevano gli effetti di questa sostanza, il cui uso era spesso associato a cerimonie e riti sacri; questi, in qualche modo, costituivano una forma di controllo sociale rispetto all’uso di bevande alcoliche.
Questo ci permette di capire quanto l’uso dell’alcol sia radicato nella cultura, faccia parte della nostra storia, sia stato da sempre considerato come un elemento aggregante e socializzante, a partire dai riti religiosi, dalle tradizioni familiari e gastronomiche, fino ad arrivare alle consuetudini più simboliche, ricorrenze, festeggiamenti e mode.
Facendo un breve excursus storico, fino al XVIII secolo l’ubriachezza – l’intossicazione alcolica acuta – era l’unica conseguenza dell’uso di alcol che veniva riferita, la stessa, infatti, non era considerata particolarmente problematica, né un comportamento da stigmatizzare ma veniva vista semplicemente come una conseguenza del bere.
Una spiegazione che può essere data ad una visione così limitata degli effetti dell’alcol può essere attribuita a vari fattori: in primis, a quell’epoca la durata media di vita era inferiore a quella attuale e pertanto molte delle conseguenze dannose derivanti dall’uso dell’alcol non avevano il tempo di manifestarsi durante la vita di un individuo (poche erano infatti le occasioni in cui l’uso potesse essere considerato socialmente pericoloso).
È con la Rivoluzione Industriale, la diffusione dell’uso dei macchinari e la guida degli autoveicoli che si assiste ad un cambiamento nella visione dell’uso dell’alcol ed alla conseguente comparsa del fenomeno dell’emarginazione sociale. Pertanto solo verso la metà del 1700 si è iniziato a parlare delle conseguenze dannose relative all’abitudine di bere alcolici.
Ultimo aggiornamento
12 Gennaio 2024, 11:53
Commenti
Grazie per il suo commento. Lei fa una distinzione tra il consumo a tavola, tipico della cultura mediterranea, dal consumo problematico che crea disagi nella sfera individuale e sociale, l’importante è essere consapevoli che l’alcol etilico (etanolo) è una sostanza tossica.
il vino...molti pensano di risolvere i problemi bevendo senza rendersi conto che in fondo al bicchiere li aspetta una montagna di guai. un buon bicchiere, anche due tra una carbonara e n'abbacchio a scottadito però ci sta più che bene
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