Adolescenti, social media e immagine corporea

il legame tra l’uso dei social e il benessere mentale è sicuramente molto complesso e ancora da esplorare, soprattutto in una fase così delicata come quella adolescenziale, in cui si manifestano importantissimi cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e relazionali, ma è piuttosto evidente che il problema esiste ed è imponente per diffusione e radicamento.

Data:
17 Gennaio 2024

Adolescenti, social media e immagine corporea

il legame tra l’uso dei social e il benessere mentale è sicuramente molto complesso e ancora da esplorare, soprattutto in una fase così delicata come quella adolescenziale, in cui si manifestano importantissimi cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e relazionali, ma è piuttosto evidente che il problema esiste ed è imponente per diffusione e radicamento.

L’immagine corporea è una delle componenti dell’identità personale,che in fase adolescenziale si trasforma con il trasformarsi del corpo. L’immagine corporea rappresenta il modo in cui pensiamo, sentiamo, percepiamo e ci comportiamo nei confronti del nostro corpo. Si tratta di un concetto multidimensionale. La complessità dell’immagine corporea può essere apprezzata osservando i suoi componenti che sono:

  • Componente cognitiva: deriva da pensieri e credenze riguardanti la forma e l’aspetto del corpo e la sua rappresentazione mentale;
  • Componente percettiva: come le persone percepiscono le dimensioni e la forma del proprio corpo e delle parti del corpo;
  • Componente affettiva: sentimenti di soddisfazione o insoddisfazione che gli individui sviluppano nei confronti del proprio corpo;
  • Componente comportamentale: le azioni che le persone compiono per controllare, curare, alterare o nascondere il proprio corpo.

La costruzione dell’immagine corporea oggi, nelle generazioni NEET è fortemente influenzata dai social che sono la forma più recente di media che è diventata sempre più popolare in tutto il mondo.

Adolescenti, ragazzini e piattaforme social sono in un rapporto sempre più stretto, ma potenzialmente sempre più nocivo A causa della sua continua disponibilità (ad esempio, sugli smartphone), le influenze dei social media possono essere più potenti delle forme tradizionali di media. Diversi studi hanno suggerito che il coinvolgimento attivo dei social media influenza negativamente l’immagine corporea e si associa a insoddisfazione e ai disturbi alimentari.

Gli adolescenti di oggi sono una generazione sempre più connessa, ma anche più isolata. L’utilizzo che fanno i ragazzi dei social è molto passivo e molto poco attivo, ma può spingere verso comportamenti sbagliati e, nei casi più gravi, avere riflessi negativi sulla psiche dei più giovani. 

Sui social media, gli utenti pubblicano le loro fotografie e visualizzano le foto degli altri! L’aspetto fisico pertanto è il fattore principale in queste attività. Oltre a ricevere messaggi e commenti sui propri corpi sui social media, gli utenti vedono immagini accuratamente modificate e selezionate, comprese rappresentazioni di corpi magri (assottigliamento) o magri e muscolosi (adattabilità). Gli utenti spesso si confrontano con gli ideali di apparenza trasmessi loro attraverso i social media e interiorizzano questi ideali come standard per il proprio corpo.

Quando il loro aspetto fisico non è all’altezza degli ideali interiorizzati si sviluppa una condizione d’insoddisfazione del proprio corpo. Questo concetto è particolarmente importante negli adolescenti che trascorrono più tempo e ricevono più feedback sul loro aspetto sui social media.

Un campanello d’allarme è quello che vede il 75% dei giovani utenti delle piattaforme confrontare il proprio corpo con quello degli influencer o di altre persone che seguono con regolarità: tra questi, ben il 46% ha ammesso che il confronto ha influito sull’immagine di sé ed è stato motivo di una variazione nel proprio comportamento alimentare. Relativamente all’immagine corporea, il 65% degli intervistati dice anche di aver mai parlato con nessuno di come percepisce il proprio corpo e del perché ha adottato variazioni nello stile alimentare. Il 31%, infine, ha provato diete o allenamenti proposti dagli influencer.

In una situazione così compromessa, è comunque consigliabile per le figure di riferimento (es.: genitori, insegnanti, professionisti sanitari) non imporre l’azzeramento dell’accesso ai dispositivi digitali, ma sicuramente di ridurlo e compensarlo con attività emotivamente e cognitivamente rilevanti quali il gioco libero, l’esercizio fisico, lo sport, le gite in famiglia, che, oltre a essere auspicabili per un maggior benessere e una miglior socialità, permettono al cervello di focalizzarsi e sviluppare l’attenzione.

Inoltre, ci si può esercitare a stoppare periodicamente la fruizione dei social, così da rafforzare le capacità cerebrali che permettono di abituarsi a pause digitali, magari programmando momenti quotidiani in cui non si usa la tecnologia, come ad esempio a tavola e negli spazi famigliari, fissando dei limiti di tempo alle sessioni sullo schermo e sfruttando le nuove funzionalità di stand-by messe a disposizione sia dalle piattaforme social, sia dai sistemi operativi degli smartphone.

In ogni caso, si sta comprendendo che non è solo l’uso dei social media ad avere un impatto negativo sul benessere, ma una minor soddisfazione verso la propria vita può portare a un maggiore utilizzo dei social, seppur non tutti i giovani sviluppino relazioni malsane con queste piattaforme.

Area tematica a cura della Dott.ssa Laura Sardone Psicologa Psicoterapeuta Dirigente Psicologo UODS DCA della Asl Frosinone – Viale Mazzini snc – 0775-2072588 dca.fr@aslfrosinone.it

Ultimo aggiornamento

25 Gennaio 2024, 09:23

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