DIPENDENZA DA SOSTANZE E DISREGOLAZIONE EMOTIVA

Il Disturbo da Uso di Sostanze è frequentemente associato a deficit nella regolazione emotiva. La domanda a cui gli studi hanno cercato di rispondere è se questi deficit possano essere considerati un fattore di rischio. La risposta sembra essere affermativa...

Data:
12 Marzo 2024

DIPENDENZA DA SOSTANZE E DISREGOLAZIONE EMOTIVA

La ricerca sul consumo di sostanze psicoattive, dall’alcol al tabacco alle droghe illegali, sembra aver dimostrato che il ricorso alle sostanze rappresenta una strategia di coping, cioè di fronteggiamento delle difficoltà, disfunzionale. Nello specifico, uno dei principali motivi che spingono al consumo di sostanze psicotrope sarebbe legato al tentativo di regolare le emozioni e, in particolare, di attenuare gli stati emotivi negativi.

Sappiamo che il Disturbo da Uso di Sostanze è frequentemente associato a deficit nella regolazione delle emozioni. La domanda a cui gli studi hanno cercato di rispondere è se questi deficit precedano lo sviluppo del disturbo da uso di stanze e possano essere considerati un fattore di rischio. La risposta sembra essere affermativa.

Per comprendere meglio questo quesito dobbiamo capire cosa si intende per regolazione emotiva:  essa si riferisce all’insieme di comportamenti, capacità e strategie messe in atto in maniere più o meno consapevole con lo scopo di modulare, inibire o aumentare l’esperienza e l’espressione delle emozioni (Calkins, 2010). Le abilità di regolazione emotiva vengono sviluppate sin dal primo anno di età attraverso una continua interazione tra temperamento dell’individuo e contesto familiare di riferimento e  un fallimento nella loro acquisizione comporterebbe difficoltà precoci nell’adattamento sociale e individuale. La Disregolazione Emotiva descrive invece l’incapacità dell’individuo di controllare o modulare i propri stati emotivi e rappresenta un fattore sottostante comune a molte psicopatologie (Gratz & Roemer, 2004).

I principali studi e teorie sul consumo di sostanze psicoattive suggeriscono che l’uso di sostanze consentirebbe di alterare lo stato mentale in cui ci troviamo, aumentando la percezione di emozioni positive o alleviando quella di stati negativi e dolorosi.  Inoltre, la presenza di stati affettivi negativi predispone all’ uso di sostanze e, visti gli effetti molto diversificati delle stesse, quasi qualsiasi emozione negativa, dalla noia all’ansia, può associarsi all’abuso. Questo dato spiega la frequente associazione tra disturbi dell’umore o d’ansia e l’uso di sostanze che si configura come strategia di coping maladattiva. Tale associazione si basa sul tentativo di evitare le esperienze negative: il comportamento di abuso avrebbe dunque l’obiettivo di alterare la propria percezione illudendosi di evitare le esperienze emotive indesiderate. Una prova a favore di questa ipotesi sarebbe costituita dal maggior ricorso da parte di soggetti sani a droghe considerate legali, come il tabacco o l’alcol, in momenti di stress o in presenza di emozioni quali tristezza, ansia o rabbia.

Anche la scelta di quale sostanza usare non sembra essere casuale: individui con alti livelli di aggressività e rabbia sarebbero più predisposti all’utilizzo di oppiacei o alcol per “sedare” l’emozione, mentre il ricorso a cocaina e amfetamine – sostanze con potere eccitatorio – risulterebbe più probabile in chi vuole evitare uno stato depressivo (Sarnu & Maderno, 2007).

Un altro fattore comunemente associato all’uso di sostanze psicotrope è l’intolleranza all’incertezza, intesa come la capacità di un individuo di sopportare la frustrazione innescata dall’assenza di informazioni sufficienti a disposizione sulle circostanze in cui si trova e associata ad una percezione generale di incertezza. In circostanze incerte, le persone con un alto livello di intolleranza all’incertezza sperimentano pensieri ed emozioni negative che le spingono a mettere in atto comportamenti per ridurre l’incertezza. Inoltre, questi individui sono inclini a sperimentare difficoltà nel riconoscere le proprie emozioni e tendono a percepirle come fastidiose e indesiderabili. In risposta a ciò si osserva frequentemente la messa in atto di comportamenti impulsivi come il ricorso alle sostanze psicotrope con lo stesso scopo di ridurre le emozioni indesiderate derivate dalla percezione di incertezza.

In conclusione, l’uso problematico di sostanze e il Disturbo da Uso di Sostanze potrebbero essere considerate una strategia di coping maladattivo che ha lo scopo di ridurre l’affettività negativa in assenza di strategie di regolazione delle emozioni più adeguate. Il trattamento di tali problematiche all’interno di un setting di psicoterapia consente di incrementare le abilità di riconoscimento e padroneggiamento delle emozioni, aumentando le abilità di regolazione emotiva e riducendo il ricorso a strategie di coping maladattive.

Area tematica Uso vs dipendenza da sostanze a cura della Dott.ssa Rosa Vitale, Psicologa Psicoterapeuta DSMPD Asl Frosinone

Ultimo aggiornamento

17 Settembre 2024, 16:34

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