ADHD E USO DI SOSTANZE

Circa il 15% degli adulti con diagnosi di ADHD presenta anche un Disturbo da Uso di Sostanze (DUS)

Data:
30 Maggio 2024

ADHD E USO DI SOSTANZE

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD, acronimo in inglese di Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo neuropsichiatrico che si manifesta durante l’infanzia caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività. Circa il 60% delle persone che hanno ricevuto una diagnosi di ADHD nell’infanzia continua a presentarne i sintomi anche in età adulta; mentre l’iperattività spesso tende a migliorare, l’inattenzione e l’impulsività  peggiorano causando molte difficoltà.

Si osserva una co-occorenza di altri disturbi con l’ADHD nel corso della vita piuttosto elevata: gli esperti stimano che almeno il 60-80% di bambini, adolescenti e adulti con ADHD presenti almeno un’altra condizione clinica. In particolare, l’ADHD è spesso associato alla presenza di disturbi d’ansia, dell’umore e disturbi comportamentali. Un’altra importante associazione si riscontra con la dipendenza da sostanze: circa il 15% degli adulti con diagnosi di ADHD presenta, infatti, anche un Disturbo da Uso di Sostanze (DUS).

Tra i fattori che la ricerca ha individuato allo stato attuale come possibili mediatori della connessione tra ADHD ed uso di sostanze vi sono: impulsività, disfunzioni nei circuiti della gratificazione e uso delle sostanze come automedicazione. Nello specifico, alcuni studi hanno rivelato che le persone con ADHD presentano alterazioni nei circuiti cerebrali della ricompensa, in particolare nei livelli di dopamina. Questo squilibrio neurobiologico può predisporli a cercare gratificazioni rapide e intense, come quelle fornite dall’uso di sostanze. Inoltre, gli individui con ADHD tendono a mostrare comportamenti impulsivi e una costante ricerca di novità, fattori questi che li rendono maggiormente inclini a sperimentare le sostanze psicotrope. Infine, le persone con ADHD presentano spesso una storia sociale e scolastica caratterizzata da difficoltà e insuccessi accademici e relazionali. La frustrazione e l’insoddisfazione derivanti da tali difficoltà e l’associazione con altri disturbi potrebbero facilitare la ricerca di sollievo nelle sostanze d’abuso nel tentativo di attenuare i sintomi. Tale pratica può facilmente evolvere in un uso regolare e problematico.

Comprendere i meccanismi e i fattori che collegano l’ADHD all’uso di sostanze è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione e intervento efficaci. Grazie a una diagnosi precoce, un adeguato supporto terapeutico e un ambiente favorevole, è possibile prevenire lo sviluppo di comportamenti a rischio.

Area tematica Uso vs dipendenza da sostanze a cura della Dott.ssa Rosa Vitale, Psicologa Psicoterapeuta DSMPD Asl Frosinone-Via A.Fabi-07758822451-email: rosa.vitale@aslfrosinone.it

Ultimo aggiornamento

30 Maggio 2024, 11:17

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